C’è un albero in Sudafrica l‘Angolensis Pterocarpus, che a prima vista sembra un albero come tutti gli altri e invece ha una caratteristica incredibile e raccapricciante: la sua corteccia sanguina – proprio come un essere umano – quando viene colpito da un ascia o da una sega.
Dai tagli procurati dai colpi esce un liquido rosso – simile al sangue delle ferite di un corpo umano – è una linfa appiccicosa con proprietà curative. L’albero del Sangue – che sembra uscito da un film horror – con la linfa rossa cura se stesso dalle ferite inferte dagli uomini. Ma l’albero è generoso, la linfa cura anche alcune malattie degli uomini: la tigna, la malaria, la febbre emoglobinurica, i dolori lancinanti e alcune malattie degli occhi e dello stomaco, oltre a favorire la produzione di latte materno.
Ne ha motivi di soffrire questo Albero del sangue, la grandissima richiesta del mercato per il suo legno pregiato, sta portando alla sua estinzione.
Ne ha motivi di soffrire questo Albero del sangue, la grandissima richiesta del mercato per il suo legno pregiato, sta portando alla sua estinzione.
È un legno molto pregiato quello dell’Angolensis Pterocarpus , resiste all’attacco delle termiti e ha un gradevole profumo speziato, oltre a servire per costruire mobili d’arredamento. Viene utilizzato anche per realizzare canoe e strumenti musicali, mentre la linfa rossa veniva usata in passato per colorare e lucidare i violini Stradivarius.
C’è qualcosa di inquietante in tutto questo, l’albero del sangue ha davvero qualcosa di umano, soffre, sente ha dei sentimenti? Chissà, ma sarà per questo che quando suonano violini come gli Stradivari, o vibrano violoncelli sotto le dita di geniali interpreti, dalle loro pance sembrano uscire suoni vicinissimi alla voce umana.
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