La Coltivazione del Loto-Magie e Protezioni Naturali




Quando coltivare il fiore di loto

Per il periodo di coltivazione e l’esposizione, tenete presente che i fiori di loto (Nelumbo nucifera e Nelumbo lutea), per sbocciare, hanno bisogno di almeno un periodo di 60 – 90 giorni con temperature comprese tra 24 °- 30 °C  e almeno 6 ore di luce solare diretta. Da ciò si evince che, nell’ideale, dovreste iniziare la coltivazione in primavera così da vedere la prima fioritura entro la fine dell’estate se si decide di farla in esterno, giardino o terrazzo. Se invece lo si vuole conltivare e mantenere in interno  qualunque stagione va bene. In entrambi i casi è buona norma iniziare il tutto sempre all ultimo spicchio di Luna Calante.


La prima cosa da fare è mettere i semi in acqua, se questi galleggiano, probabilmente non germineranno… se affondano, ci sono buone probabilità che daranno vita a una splendida pianta.
Una volta Germogliati con molta delicatezza si trasportano in vado ... un quarto del vado ( di quelli senza buchi sotto  - in casa l ideale sarebbe una boccia per i pesci ) verrò riepmpito da sassolini e pietre, poi uno strato di Torba ... delicatamente i semini germogliati e poi ancora torba sopra per circa metà della boccia o del vaso. Riempire infine la rimanente seconda metà della boccia o del vaso con acqua leggermente tiepida e non calcarea, se avete troppo calcare in quella del rubinetto o la filtrate oppure utilzzate due bottiglie di acqua minerale naturale a basso contenuto di calcio, calcare e sodio ( l acqua Panna è di solito l ideale ).



Ricordatevi sempre che il Loto è una pianta acquatica e quindi il Vaso o la Boccia dovranno sempre mantenere il livello di metà pieno zeppo di acqua a mo di laghetto ....







Piantare un Loto ed attendere che germogli e si apra, l'Oraco del Fior Levante, per scoprire cose ci circonda e dove stiamo andando. 
Il fior di loto è un simbolo mistico molto antico e, presso le religioni e filosofie orientali, rappresenta l’emblema profondo della purezza e consapevolezza del Sè. Ha assunto, nel tempo e nei diversi contesti, molteplici significati carichi di spiritualità, in quanto elemento portante di una simbologia densa che s’intreccia alle discipline dello yoga e della meditazione zen.

Il colore dei diversi fiori di loto viene associato a un particolare simbolismo. Quelli bianchi indicano la purezza, intesa come stato dell’anima e della mente, ma anche la perfezione spirituale. Il fiore rosa è simbolo della divinità ed è quello maggiormente usato nelle cerimonie delle religioni orientali. Il genere di colore viola è considerato il fiore degli asceti e di tutti coloro che si dedicano alla meditazione ed al raggiungimento della perfezione spirituale. Il fiore blu simboleggia la vittoria dello spirito sulle passioni, ma ha anche il significato di saggezza ed intelligenza. La varietà con fiori dorati rappresenta il raggiungimento dell’illuminazione. In tutti i diversi fiori di loto primeggia un significato comune, ovvero il predominio dello spirito e della coscienza su tutto ciò che è materiale e meschino. Saggezza, perfezione, intelligenza, purezza e conoscenza di sé sono i principi su cui si fondano molte religioni e che questa specie, con la sua rara bellezza, è in grado di interpretare al meglio.
Il Loro nei suoi semi non ha regole per il colore e da qui che si può Oracolare da cosa siamo circondati e che strada stiamo intraprendendo. Aspettando dunque la fioritura.

Come accade per altri fiori, anche il Loto viene associato a simbolismi femminili. Essendo un fiore legato all’immortalità, alla creazione ed alla rigenerazione, questo fiore viene inevitabilmente associato a un principio femminile, indicando grazia, fertilità e fecondità, tutte virtù tipiche del mondo femminile. Questo simbolismo prende spunto dalla forma del fiore , un calice che sembra raffigurare il ventre femminile da cui nasce la vita. Per questo simbolismo dai tratti molto potenti e suggestivi, questo fiore è stato utilizzato nelle leggende e nei racconti sulla nascita degli dei. Molte divinità indù sono raffigurare mentre siedono su un grande fiore di questa varietà e di loro si narra proprio che siano nate da un fiore che si è aperto al mattino. Anche Buddha, il profeta del Buddismo, secondo la tradizione, sembra sia nato da un fiore di loto.

È molto più facile far crescere uno o due semi in un bicchiere piuttosto che trapiantare e diradare le piantine!
Dopo un mese dalla sfioritura di un fiore, i baccelli sono maturi e se li agitiamo avvertiamo all'interno un tintinnio di semi secchi e marroni.
Il seme del loto (Nelumbo) è un osso molto duro ed è quasi completamente impermeabile all'acqua. Resta vitale per molti anni.

Anche se il seme è posto in un habitat ideale per la crescita, (gli amici inconsapevoli lo hanno seminato d’emblée in un vaso posto in acqua) può ancora rimanere dormiente per molti decenni prima di germogliare!

Per far sì che si svegli bisogna scarificarlo, ovvero graffiarne il tegumento, non troppo, però, solo per arrivare al secondo strato interno. Ci vogliono un paio di pinze con cui tenere il seme; esso va strofinato infatti su una superficie ruvida per portare via parte del tegumento: ponete un pezzo di carta abrasiva a grana grossa piatto sul tavolo e controllate frequentemente per verificare il processo di scarificazione. In un primo momento, la superficie è di colore scuro, quasi nera e uniforme, procedendo nello sfregamento, comparirà un alone color nocciola, più chiaro. Fermiamoci qui perchè abbiamo raggiunto il secondo strato più interno, sottile e più morbido, che difende la parte viva del seme. Se distrattamente andiamo oltre, in un color crema chiaro con un bordo distinto, abbiamo rotto il cotiledone. Questo espone il seme a possibili infezioni fungine, tuttavia può comunque sopravvivere.

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