La Mimosa è una pianta originaria dell’isola di Tasmania in Australia. Appartenente alla famiglia delle Mimosaceae è molto utilizzata come pianta da ornamento. Grazie alla sua magnifica e profumatissima fioritura la possiamo ammirare nei parchi e giardini di tutta Italia ma anche allo stato spontaneo.
I fiori sono di color giallo, raggruppati in grappoli. La pianta, soprattutto nella sua terra d’origine, può raggiungere anche i 30 metri di altezza. A temperature miti sviluppa molto velocemente e fiorisce generalmente nei primi di giorni di marzo.
Dato il suo bel portamento e le sue meravigliose caratteristiche ha avuto, nel corso del XIX, facile sviluppo come pianta ornamentale in tutto il continente europeo. In italia cresce spontanea in Toscana, nella Riviera Ligure, lungo le coste dei laghi lombardo-veneti e in quasi tutto il Meridione. Ama, quindi, il clima temperato. Essendo una pianta molto delicata teme gli inverni rigidi. Se esposta per lungo tempo a temperature sotto lo zero la pianta potrebbe facilmente morire. Inoltre, predilige terreni con buon drenaggio, freschi e moderatamente acidi, necessari per avere una rigogliosa fioritura.
La Mimosa esprime inoltre innocenza, libertà, autonomia, pudore e sensibilità. In Inghilterra, nello scorso secolo, le ragazze meno avvenenti erano solite infilare un fiore di Mimosa nell’occhiello della giacca, della camicetta o fra i capelli per esibire la loro ideologia. Presso gli Indiani d’America, come già accennato, assumeva un significato diverso. In base a un’antica usanza, un rametto d’Acacia veniva donato da ogni giovane alla ragazza che gli aveva fatto palpitare il cuore. Questo perché, l’aspetto delicato di questo fiore nasconde forza e vitalità. Motivo, questo, per il quale la Mimosa è diventata, presso questi popoli, simbolo di forza e femminilità.
La mimosa, che fa parte della famiglia della Mimosacee, viene anche detta Acacia floribunda o Acacia retinodes e non proviene dall’Europa, ma tutte le sue quattrocento varietà crescono spontanee in Africa e in Asia, dove il clima è temperato e nelle regioni tropicali di Australia e America. Tuttavia si è adattata molto bene in Europa e nelle aree mediterranee o vicino ai laghi. Il vento ed il gelo la danneggia, ma ha una grande vitalità, tanto che è stata associata alle donne, per indicare la loro forza e femminilità.
In America del Sud veniva regalata in occasione dei fidanzamenti.
La specie a Fiori Bianchi è simbolo di “amore platonico”, “speranza d’amore”, quella, più famosa, a Fiori Gialli è la Mimosa che significa “pudore”.
Il nome deriva dal greco mimo, che significa attore che recita ed esprime sentimenti, un appellativo forse dovuto alla sensibilità di alcune specie al contatto, ai cambiamenti di luce, all’aria. La mimosa pudica, ad esempio, richiude le sottili foglie argentee non appena si avvicina la mano, meccanismo che dipende da una sostanza in grado di modificare la permeabilità delle foglie al minimo tocco.
Nel linguaggio dei fiori la mimosa è simbolo di moralità e pudicizia. Secondo una antica leggenda, si narra, a proposito della virtù della pudicizia, che un pastore perdutamente innamorato di una ninfa che, non riuscendo a dominare la sua passione, la perseguitava senza tregua costringendola, per difesa, a nascondersi nei boschi. Alla fine la fanciulla, esausta per gli attacchi al suo pudore, supplicò il dio delle nozze, Imene, di mutarla in un fiore, e fu trasformata in mimosa. In Inghilterra, nel secolo scorso, le ragazze meno carine erano solite infilare un fiore d’acacia nell’occhiello della giacca, della camicetta oppure fra i capelli per esibire la loro ideologia.
Gli indiani dell’America settentrionale, invece, lo preferiscono tuttora durante le feste o le promesse d’amore. In questi casi, infatti, scelgono un ramoscello di acacia, fatto dal giovane innamorato, alla ragazza che lo ha conquistato
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