È lo specchio da cui deriva il termine Tezcatlipoca, “specchio fumoso”, ossia ciò che non si vede in modo chiaro. Era il maggior strumento tradizionale nella cultura Tolteca per entrare nei mondi sottili dell’energia allo stato di veglia ampliando le proprie precezioni per ricevere messaggi o soluzioni ai propri problemi.
Per comprendere l’importanza dello specchio fumoso, o specchio di ossidiana, occorre riferirsi alla cosmologia Mexica e Tolteca. Si dice che Centeotl, l’Aquila Nera, il principio creativo, vive nel tredicesimo cielo. Per cominciare a volare, ovvero a creare, l’Aquila Nera ha dovuto specchiarsi, creando un soggetto e un oggetto. Si dice che tutto ciò che conosciamo, a partire dalla terra e fino alle estremità del cosmo, posto che abbia una fine, non è che il riflesso di Centeotl in quello specchio originario, lo specchio fumoso, il Tezcatlipoca.
Alcune descrizioni del dio Tezcatlipoca nelle cronache antiche derivano da questa idea di dualità, poiché veniva indicato come “colui che ti dà o ti sottrae qualsiasi cosa” e “colui che ti conduce alla guerra o alla pace”. Sono concetti pressoché cancellati dalla storia, perché la duplice natura del Tezcatlipoca non si adatta alla mentalità cristiana.
I primi esseri a specchiarsi furono Ometecuhtli e Omecihuatl, il Signor Due e la Signora Due, che hanno avuto quattro figli che chiamarono Tezcatlipoca in onore del primo riflesso.
In alcuni codici, il Tezcatlipoca è rappresentato con una benda sugli occhi, con del fumo attorno alla testa e con uno specchio che riflette il cosmo al posto di uno dei piedi. Questa illustrazione è il solo modo di comprendere l’importanza dell’acqua e dello specchio come i due strumenti principali non solo per apprendere questa verità per trasmissione orale, ma anche per viverla e poterci accorgere di essere, allo stesso tempo, sia il riflesso sia ciò che si riflette, in altre parole: sia tonal che nahual.
Nella pratica dello Specchio di Ossidiana si esplorano i 4 Tezcatlipoca, le forze che sostengono l’universo, e attraverso di esse si impara a seminare in Tonantzin, la Madre-Terra, ciò che vogliamo manifestare. Basandosi sull’ordine matematico dell’universo fisico e sulla conoscenza dei 13 cieli, si impara a seminare le proprie intenzioni nella mente dell’universo, poi nelle nostre ossa, nel nostro sangue e infine nella terra; si impara ad acquisire il talento di portare a manifestazione queste intenzioni e quello di superare i nostri blocchi ancestrali per riuscire infine a far “coagulare” in questa realtà ciò a cui aspiriamo.
Lo specchio di ossidiana rappresenta il Tezcatlipoca nero, che possiamo tradurre con “specchio fumante”: può sembrare una metafora, ma in questo caso non lo è. La cosa va presa letteralmente.
Mediante respirazioni ritmiche, basate sulla matematica di “ciò che è conosciuto”, si può raggiungere uno stato alterato in cui appena ci riflettiamo nello specchio la prima cosa che succede è che la nostra immagine sparisce. Appare poi una nebbia, la stessa che attraversiamo quando entriamo nel sonno pur non conservandone di solito il ricordo.
Lo specchio è il mezzo con cui si ampliano le percezioni, così da entrare coscientemente nei mondi sottili: possiamo allora vedere quale animale diventiamo in sogno, perché penetrando nella nebbia il nostro volto cambia, ed è possibile vedere il muso di un animale riflesso nello specchio. Possono apparire anche altri volti, così che vediamo chi siamo stati in vite precedenti; possiamo risanare i problemi delle altre vite che sono causa dei problemi attuali.
Appaiono tutti i volti delle nostre ombre, e la cosa più interessante è che possiamo seminare il nostro futuro nell’immagine. Possiamo persino entrare in contatto con gli antenati; lo specchio può inoltre venire usato come oracolo.
Per chi è perfettamente addestrato, lo specchio dà direttamente accesso al livello del Quetzalcoatl, ma non è semplice: occorre mettere lo specchio in un recipiente colmo d’acqua e, restando nel buio completo, riuscire a creare la luce nello specchio così da vedervi chiaramente il nostro riflesso; creare luce dal buio è precisamente ciò che caratterizza il Tezcatlipoca Quetzalcoatl.
Articolo tratto dai libri di Sergio Magana Ocelocoyotl: “2012-2021 L’alba del sesto sole” e “Il segreto tolteco”, Edizioni Amrita
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