L Anima pesa 21 Grammi





Qualche scienziato ne è convinto: l’anima esiste e la sua densità è di 176 volte minore della densità dell’aria.
Qualcuno (K.Korotkov) faceva le riprese dell’aura dei morenti, constatando che la luminescenza continuava a esistere anche dopo la morte e spariva gradualmente, diluendosi nello spazio. Un altro scienziato russo (Pavel Goskov) ha inventato un metodo che ha chiamato “la materializzazione dell’anima”, usando l’acqua.
Gli scienziati mettevano un contenitore con l’acqua depurata per 10 min accanto ad una persona e dopo esaminavano la struttura del liquido. Gli esperimenti venivano ripetuti centinaia e migliaia di volte, e ogni volta l’acqua registrava dei cambiamenti, sempre diversi. Ogni persona però, nel corso di diversi esperimenti con l’acqua, faceva registrare dall’acqua sempre la stessa struttura, unica.
Ancora nel 1906 D.McDugall pesava i morenti (soprattutto i tubercolotici). Nel minuto della morte il peso di ogni persona diminuiva del 21 grammi.
All’epoca gli oppositori dicevano che fu a causa dei processi ossidativi che avvengono nel corpo dei morenti. Ma anche gli studi moderni lo confermarono, con la differenza che la scienza ora permette di misurare il peso a distanza, senza mettere il poveretto sulla bilancia. Dopo la morte, ogni persona perde 21 grammi…
Eraclito diceva: l’anima è fatta di una rara specie della materia, simile all’aria.
Secondo lo scienziato israeliano Miha Rife, la sostanza che si separa dal corpo rappresenta degli atomi estremamente piccoli e rarefatti, la cui densità è di 176 volte minore di quella dell’aria.
“Sembra di non essere custodita in un organo (nel cuore, per esempio), ma di “avvolgere” uniformemente tutto il corpo”, dice lo scienziato. – “Le ricerche andranno avanti, ma siamo sicuri di aver pesato proprio l’anima o qualche altra sostanza vitale. La conclusione è: l’anima esiste.”

Il 10 aprile 1901, a Dorchester, in Massachusetts, è stato condotto un insolito esperimento. Il dottor Duncan MacDougall intendeva  dimostrare che l’anima umana ha una massa  ed è quindi  misurabile.
Il Dott. MacDougall condusse questo esperimento su sei pazienti moribondi il cui peso era stato misurato prima, dopo e nel momento stesso della morte. L’intenzione del Dott. MacDougall era quella di determinare eventuali differenze rilevate dal peso corporeo.  I pazienti furono selezionati in base alla loro condizioni di salute e laddove si prevedeva che la loro morte fosse imminente. Due pazienti erano affetti da tubercolosi, 5 erano uomini ed uno era una donna.
Coadiuvato da altri quattro medici, il dottor MacDougall misurò con attenzione il peso del suo primo paziente prima della morte. Quando il paziente morì, si verificò un evento interessante.
Improvvisamente, qualche frazione di secondo dopo la morte, il peso corporeo risultava inferiore di qualche grammo. Era un primo, rilevante indizio sul peso dell’anima.
L’esperimento fu ripetuto su un altro paziente con gli stessi risultati. Il Dott. MacDougall si sentiva vicino a qualcosa di straordinario. Una citazione dall’articolo dell’11 marzo 1907  sul New York Times descrive il momento storico: “Quando il paziente ha cessato di vivere, immediatamente il bilancino è caduto dalla parte opposta, con una velocità ed una tempistica sorprendenti, come se qualcosa avesse improvvisamente abbandonato il corpo“.
Tutti e cinque i medici confrontarono i loro risultati. Non tutti i pazienti avevano perso lo stesso peso corporeo, ma le differenze erano minime e non riguardavano qualcosa di percepibile e concretamente individuato. Purtroppo, fù possibile ponderare solo quattro risultati su sei,  a causa di guasti meccanici o perchè il paziente era morto prima che l’apparecchiatura fosse stata predisposta. Si trattava del peso dell’anima?
Ma, cosa provocò questa consistente perdita di peso?  Sono state prese considerazione tutte le ipotesi, dall’aria nei polmoni ai fluidi corporei. Ma ciò non spiegava affatto il fenomeno. Una variante interessante si verificò nel terzo paziente, che mantenne il suo stesso peso subito dopo la morte. Ma dopo un minuto, perdette circa un grammo di peso. Il Dott. MacDougall spiegò questa discrepanza nel seguente modo:
“Credo che in questo caso , quello di un uomo flemmatico, l’anima sia rimasta sospesa nel corpo dopo la morte, durante il minuto che intercorre prima della sua emancipazione. Non c’è altro modo di renderne conto, ed è quello che ci si potrebbe aspettare che accada in un uomo di temperamento simile a quello del soggetto “.
Dopo gli esperimenti, confrontando i risultati dei medici presenti, venne stabilito che la perdita di peso medio per ciascuna persona era ¾ di oncia. Il Dott. MacDougall concluse che l’anima umana pesa 21 grammi.

Il Dr. MacDougall condusse lo stesso esperimento su 15 cani. Gli esperimenti non mostrarono alcun cambiamento di peso corporeo dopo la loro morte. MacDougall concluse che ciò significava che solo gli esseri umani hanno un’anima.
H.Twining , insegnante di fisica di Los Angeles, tentò lo stesso esperimento sui topi nel 1917. Le sue conclusioni sono in linea con quelle del dottor MacDougall. Non fu riscontrata alcuna variazione di peso quando i topi morirono. Il peso dell’anima era, pertanto, una questione prettamente “umana”.
Anche se questi esperimenti potrebbero essere considerati immorali nei tempi moderni, suscitano comunque interesse e critiche, che vanno dalla metodologia utilizzata alle conseguenti  implicazioni religiose.
Il Dott. MacDougall ammise che la ricerca doveva essere approfondita proseguendo gli esperimenti. In particolare, sarebbe stato interessantissimo effettuare sofisticati rilievi fotografici per “immortalare” la fuga dell’anima dal corpo.  Purtroppo, pur proseguendo i suoi esperimenti sul peso dell’anima , il Dott. MacDougall non riuscì ad effettuare eventuali ed ulteriori scoperte scientifiche .
Il Dr. Duncan MacDougal è scomparso nel 1920.
Nota : Un grande film dal titolo ” 21 Grammi ” è realizzati nel 2003 ed ha ad oggetto gli esperimenti del Dott. MacDougall .

Duncan MacDougall è stato un medico statunitense che, agli inizi del ventesimo secolo ad Haverhill, ha cercato di misurare la massa ipoteticamente persa da un essere umano quando l’anima lascerebbe il corpo al momento della morte. Wikipedia



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