Fin dall’alba dei tempi, la Mandragora ha costituito un elemento indispensabile per le pratiche magiche e spirituali di molte culture.
La Mandragora ha un curioso aspetto antropomorfo(come l'Atropa Belladonna), che secondo una leggenda è derivato dalla sua appartenenza al regno animale e vegetale insieme. La forma della radice, che in alcuni esemplari è completa di protuberanze che ricordano i genitali maschili, ha fatto sì che la Mandragora venga considerata afrodisiaca; nella cultura Voodoo viene utilizzata per la costruzione di feticci per fatture d’amore e maledizioni, alle quali dona l’indispensabile potere esoterico.
Questa pianta ha tantissime proprietà curative: si dice che guarisca l’epilessia, il “mal di luna” (ossia la licantropia clinica), può scacciare i demoni, ed ha sempre avuto una valenza ambigua, in quanto, pur essendo vero che la sua radice posta sotto il letto di un malato ne guarisce il corpo e l’anima, essa può, nello stesso tempo, portare a perdizione; può donare un sonno ristoratore, ma provoca anche pazzia; può uccidere, ma è anche un rimedio contro il veleno dei serpenti: è in definitiva una vera e propria bilancia sospesa fra incertezza ed ambiguità.
Si sostiene che se la radice raccolta, purificata e resa il più possibile simile all’uomo verrà abbigliata, vezzeggiata, accudita, le verranno offerti pasti più volte al giorno e verrà ubicata in una degna collocazione, essa procurerà felicità, ricchezze e salute, scaccerà le forze negative, aiuterà a ritrovare gli ori nascosti e sarà una cura per tutti i mali.
In ambito magico la Mandragora è adatta per aumentare i poteri psichici, ad esempio attraverso bagni rituali in cui aggiungere all’ acqua del bagno: un litro di acqua bollita con radice di mandragora in unione a 50 grammi di foglie di salice, 7 pizzichi di origano e 7 cucchiai di miele.
La radice di mandragora può essere usata per ungere le candele usate nei rituali o per la creazione di oli atti alla seduzione, insieme a 7 chiodi di garofano e 7 rose rosse.
La Mandragora è di natura un potente talismano, con la quale vengono costruiti amuleti e sacchettini di protezione per la difesa attiva, per attrarre il denaro, per la seduzione, contro l’impotenza o per assicurarsi la fedeltà dell’amato o dell’amata.
L’incenso creato con la radice di questa pianta magica in unione con una parte di aconito, una di elleboro nero, una di belladonna, una di giusquiamo e una parte di olio di mandorle amare è utilizzato per entrare in contatto con la Dea Ecate (infatti è la pianta sacra di questa dea, è collegata alla notte e quindi anche ad Artemide, Diana e alla luna); per operazioni di difesa si usa insieme a una parte di grani di incenso, di foglie di salvia, peperoncino e 13 gocce di olio essenziale di iperico; per l’amore passionale, insieme sempre ad una parte di grani di incenso, una di petali di rosa e 13 gocce di olio essenziale di verbena.
La radice di questa pianta è efficacissima per fissare alcune forze astrali elementari.
È la pianta delle Streghe, dalla quale ricavavano una magica bevanda utilizzata per i Sabbat; le sacerdotesse dell’antico Egitto la consumavano durante la grande festa della dea Hator. È chiamata ‘Pianta Sacra e Maestra’, ‘Chiave d’Accesso’ agli stati di trance per gli antichi maghi iniziati, sciamani e moderni psiconauti.
La Mandragora come radice caratterizza, nell’esperienza enteogenica, la connessione purificatrice delle zone più profonde e insondabili dell’astrale.
Da tutto ciò si evince che non vi può essere alcun rito esoterico efficace senza la preziosa e prodigiosa Mandragora, pianta dai poteri infiniti.
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